Ferrari

Per comprare una Ferrari non basta avere i soldi. Le «regole» di Maranello per diventare clienti

di Edoardo Nastri

Non è sufficiente un conto in banca adeguato per mettersi in garage una Rossa. Ecco tutti i requisiti e le regole non scritte seguite dai maggiori collezionisti

Per comprare una Ferrari non basta avere i soldi. Le «regole» di Maranello per diventare clienti

Per comprare una Ferrari non basta avere i soldi. Le «regole» di Maranello per diventare clienti

Tornata a galla dopo addirittura sei anni, la notizia che Justin Bieber sarebbe stato inserito da Ferrari nella «black list» dei suoi clienti per aver abbandonato per oltre tre settimane la sua 458 Italia, ha riacceso il dibattito sui proprietari delle Rosse, dimostrando che non basterebbe essere ricchi per poterne acquistare una. Un idoneo potenziale d’acquisto infatti non è l’unico fattore che consentirebbe a un aspirante cliente di entrare in possesso di una vettura del Cavallino, almeno per quanto riguarda i modelli più esclusivi a tiratura limitata. Una politica che a Maranello applicano da sempre, o quasi, ma che ha avuto un’impennata a partire dal debutto della La Ferrari nel 2013 (709 esemplari tra coupé e spider per più di 1 milione di euro). L’obiettivo? Conservare nel tempo il prestigio dell’auto, trasformata, di fatto, in un’opera d’arte dal valore milionario, e farlo crescere ulteriormente con il passare degli anni con ricadute dirette sull’immagine del brand.

Il «programma fedeltà»

Il sistema seguito da Ferrari per scegliere i clienti dei suoi modelli più esclusivi segue un metodo assimilabile a un programma fedeltà che premia i possessori più affezionati e non necessariamente i più altospendenti. Per accedere alle Ferrari milionarie è necessario essere già in possesso di un buon numero di Rosse nel proprio garage, possibilmente dall’alto valore collezionistico e non modificate con kit di tuning o altri generi di orpelli, considerati per gli estimatori alla stregua di atti sacrileghi. Le condizioni impeccabili degli esemplari posseduti, la frequenza dell’acquisto, la fedeltà del compratore anche per quanto riguarda il rapporto con la Casa madre, sarebbero, poi, altre condizioni necessarie per appartenere alla club dei clienti perfetti.

Compri la Monza SP1? Hai anche la Daytona

Un esempio? Le indiscrezioni raccontano che tutti i clienti che hanno acquistato i 499 esemplari delle Monza SP1 o SP2 prodotte dal 2018 siano diventati proprietari anche delle Daytona SP3, che tuttavia, vista la produzione in 599 esemplari ha acquisito altri 100 fortunati compratori che hanno potuto parcheggiarla nel proprio garage accanto a qualche altra Rossa super esclusiva. Un dato non banale, soprattutto quando si parla di prezzi, visto che la risposta positiva alla chiamata di Ferrari per le Monza SP1 ed SP2 significava mettere in conto una spesa di almeno 1,6 milioni di euro, mentre per l’ultima Daytona SP3 i milioni di partenza salgono a due.

La quotazione

La quotazione dei potenziali clienti in lista è così importante che spesso il numero degli esemplari proposti in serie limitata corrisponde o si avvicina moltissimo a quello dei fortunati possibili acquirenti. Per queste vetture si parla di realizzazione «tailor made» e tutti i modelli sono venduti prima ancora di essere prodotti. Per la questione vendita le limitazioni non sarebbero affidate a clausole contrattuali tra Casa madre, concessionario e cliente, visto che potrebbero essere ritenute vessatorie, quanto piuttosto a un principio di buon senso. Insomma, nella maggior parte dei casi, sarà nell’interesse del collezionista Ferrari far perdurare questo suo status il più a lungo possibile.

Soddisfatti o... soddisfatti

Ecco allora che se proprio si è insoddisfatti dell’acquisto milionario sarebbe fortemente preferibile rivendere la vettura direttamente al concessionario ufficiale dove si è acquistata, evitando inutili pubblicità e, ancor più, le aste. Il dealer potrà così eventualmente comunicare a uno degli esclusi iniziali il ritorno a disponibilità del modello desiderato, sebbene con colori, accessori e configurazioni scelti dal precedente proprietario. La riconsegna ai concessionari ufficiali non può comunque essere una regola generale vincolante e lo dimostrano gli esemplari che ogni tanto sfuggono ai canoni di rivendita caldamente consigliati, dando adito a operazioni speculative decisamente poco gradite a Maranello. Il rischio sarebbe quello di uscire dall’elenco dei clienti preferiti. Insomma, per essere un vero collezionista Ferrari bisogna meritarselo.

4 maggio 2022 (modifica il 4 maggio 2022 | 17:24)