A dieci anni dal terremoto dell’Aquila. Un futuro, ancora in fase di costruzione

Tre date scandiscono la memoria di Ai.Bi. in Abruzzo a dieci anni dal terremoto dell’Aquila. 2009 progetto BASE FAMIGLIA a Onna (AQ), 2016  UN PAESE CI VUOLE a Montereale (AQ) e 2019  progetto PANE RADIO E FANTASIA sempre a Montereale.

Tre titoli, quelli sopra, che vanno ben oltre il senso di ognuno dei progetti presi singolarmente e che, insieme, rappresentano il filo di una trama precisa, orientata a una visone del futuro, ancora in fase di costruzione.

Il dolore delle perdite, il disorientamento, la devastazione aquilana, lo spopolamento delle aree interne sull’alto Aterno, la commozione dura e prevalentemente interiore di chi vive in queste terre, sono tutti aspetti permeati da una grande qualità che abbiamo riconosciuto tra le persone:  il radicamento al territorio.

Radicamento sofferto, portato il più delle volte al limite, a causa del senso di precarietà e incertezza, eppure esistente.

Sono questi i giorni della memoria e del lutto. Ci sono valigie chiuse dieci anni fa e mai più aperte, di fotografie mai più guardate, di vestiti mai più indossati, di sguardi che disperatamente si cercano e non si trovano più.

Ai.Bi. con la sua opera, si impegna per riconciliare il passato al futuro, partendo dalla esigenza di riconoscere nella famiglia le basi della comunità, della speranza e della forza di guardare avanti. Il percorso avviato a Onna nel 2009 attraverso il supporto psicologico e tante attività laboratoriali dedicate ai bambini, ai giovani, ai genitori, ai nonni, è stato un punto di inizio da cui l’associazione stessa è stata trasformata, arricchendo il suo sguardo insieme alle persone del territorio.

I cambiamenti più significativi, di cui si è fatto tesoro e che ora stiamo mettendo a disposizione di Montereale sono nella qualità delle relazioni e nella comunicazione. Essere al servizio della comunità e delle famiglie, infatti, non significa oggi portare sempre beni, denari, servizi, sovrabbondanza di progetti, attività … esserci nel tempo lungo ha significato anche essere accanto, in silenzio e con sguardo vigile, disponibili ma non invasivi, produttori di pensiero e di co progettazione. “ è la voce fuori campo di Marzia Masiello, referente per i progetti nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia.

Dopo il triennio di intense attività dal 2009 al 2012, gli anni successivi sono stati dedicati a testimoniare le esigenze espresse dalla popolazione nei luoghi istituzionali e culturali oltre l’Abruzzo. Era infatti diffusa la percezione che L’Aquila avesse risolto il suo terremoto, mentre così non era. Nell’aprile 2016 attraverso il format di “Pane e Olio” Ai.Bi. proietta presso il Senato della Repubblica Habitat, film documentario che pone un confronto alto e dialettico, di visioni del presente, tra il regista del film Emiliano Dante e Gianni Letta, già Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e abruzzese (guarda il VIDEO).

Pochi mesi dopo quella proiezione, Amatrice e il terremoto del Centro Italia. Anche in quel caso abbiamo ragionato in ottica di buon senso e dentro una comunicazione che racconta le cose che fa, non quelle che dice. Così abbiamo osservato, incontrato il territorio, ci siamo confrontati a livello locale e nazionale e abbiamo lavorato un anno prima di individuare Montereale come luogo per avviare i nuovi progetti. Abbiamo deciso di esserci, non nella logica di presenziare il territorio sotto i riflettori accesi, ma con l’obiettivo di generare speranza e dando strumenti per coltivarla, lontano dalla ribalta scenografica.

Più che generare uno story telling della ricostruzione mancata e/o in corso, continuiamo a lavorare affinché siano i ragazzi, le loro famiglie, la comunità ad avere gli strumenti per far sentire la loro voce.

A tutto quell’Abruzzo che abbiamo incontrato in questi anni, grazie per averci accolto e per desiderare di camminare insieme.